La missione 1 del PNRR ha come scopo di accompagnare il Paese verso una transizione digitale e una modernizzazione dei servizi pubblici e del sistema produttivo, valorizzando al contempo i settori della cultura e del turismo. Per raggiungere questo obiettivo, il PNRR prevede tre componenti che riguardano: la digitalizzazione, l’innovazione e la sicurezza nella pubblica amministrazione; la digitalizzazione, l’innovazione e la competitività nel sistema produttivo; il turismo e la cultura 4.0. Queste componenti si traducono in investimenti e riforme che mirano a migliorare l’efficienza, la trasparenza, l’accessibilità e la sicurezza dei servizi pubblici; a favorire l’adozione di tecnologie digitali avanzate da parte delle imprese e delle industrie; a sostenere la ripresa e l’innovazione dei settori turistico e culturale; a valorizzare il patrimonio culturale e naturale dell’Italia.
La missione 2 del PNRR mira ad innescare la necessaria e radicale transizione ecologica verso la completa neutralità climatica e lo sviluppo sostenibile, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e del Green Deal Europeo. La missione 2 si articola in quattro componenti che riguardano: l’economia circolare e l’agricoltura sostenibile, per migliorare la gestione dei rifiuti e lo sviluppo di una filiera agroalimentare smart e sostenibile; l’energia rinnovabile, l’idrogeno, la rete e la mobilità sostenibile, per incrementare la quota di energie rinnovabili, promuovere 3 l’utilizzo dell’idrogeno e potenziare e digitalizzare le infrastrutture di rete e di trasporto; l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici, per aumentare l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati, seguendo la linea del “Superbonus”; la tutela del territorio e della risorsa idrica, per migliorare la sicurezza del territorio e rafforzarne la resilienza agli effetti del cambiamento climatico, tutelare la biodiversità e le aree verdi, salvaguardare la qualità dell’aria e diminuire l’inquinamento di acque e terreni.
La missione 3 del PNRR si pone come obiettivo di rendere il sistema infrastrutturale italiano più moderno, digitale e sostenibile, favorendo lo sviluppo di una mobilità intermodale e integrata. La missione 3 si articola in due componenti che riguardano: gli investimenti sulla rete ferroviaria, per completare gli assi ferroviari ad alta velocità e alta capacità, integrarli con la rete regionale e garantire la sicurezza dell’intera rete; l’intermodalità e la logistica integrata, per digitalizzare i sistemi logistici, migliorare la sicurezza stradale e lo sviluppo del sistema portuale. L’obiettivo principale è potenziare il trasporto su ferro di passeggeri e merci, aumentando la capacità e la connettività della ferrovia e migliorando la qualità del servizio lungo i principali collegamenti nazionali e transfrontalieri. Inoltre, si intende rendere più efficienti e meno inquinanti i sistemi logistici, inclusi quelli aeroportuali e portuali, utilizzando le soluzioni fornite dall’innovazione tecnologica e in un’ottica di adattamento ai cambiamenti climatici.
La missione 4 del PNRR ambisce a rafforzare le condizioni per lo sviluppo di un’economia ad alta intensità di conoscenza, di competitività e di resilienza, partendo dal riconoscimento delle criticità dei nostri sistemi di istruzione, formazione e ricerca. La missione 4 si articola in due componenti che riguardano: il potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione, dagli asili nido alle università, con investimenti e riforme che copronol’intera filiera dell’istruzione, con l’obiettivo di colmare o ridurre le carenze sistemiche che caratterizzano tutti i gradi di istruzione; il passaggio dalla ricerca all’impresa, con investimenti e riforme che 4 mirano a sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo, a promuovere l’innovazione e la diffusione delle tecnologie e a rafforzare le competenze di supporto all’innovazione.
La missione 5 del PNRR mira a promuovere l’inclusione sociale e la coesione territoriale, sostenendo la parità di genere e il contrasto alle discriminazioni, l’incremento dell’occupazione giovanile, il riequilibrio territoriale e lo sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne. La missione 5 si articola in quattro componenti che riguardano: le politiche attive del lavoro e l’inclusione sociale, con investimenti e riforme per migliorare la qualità el’efficacia delle politiche attive del lavoro, per sostenere l’occupazione e l’imprenditorialità giovanile, per favorire l’inclusione sociale e l’integrazione dei gruppi svantaggiati; le infrastrutture sociali, le famiglie, le comunità e il terzo settore, con investimenti e riforme per potenziare i servizi sociali e sanitari, per sostenere le famiglie e la conciliazione tra vitaprofessionale e familiare, per valorizzare il ruolo delle comunità locali e del terzo settore; laparità di genere e il contrasto alle discriminazioni, con investimenti e riforme per promuovere la parità di genere nel mercato del lavoro, nella pubblica amministrazione e nella società civile, per contrastare le discriminazioni basate sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’origine etnica o religiosa; gli interventi speciali per la coesione territoriale, con investimenti e riforme per affrontare le disparità demografiche e nei servizi tra le aree urbane e quelle interne/rurali/montane/periferiche, per potenziare le competenze nelle regioni meridionali, per contrastare la povertà educativa e valorizzare i beni confiscati alla criminalità organizzata.
La missione 6 del PNRR, infine, ha come scopo di rafforzare la resilienza e la tempestività di risposta del Sistema Sanitario Nazionale alle patologie infettive emergenti e ad altre emergenze sanitarie, nonché di migliorare la qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari e di promuovere l’innovazione e la ricerca nel settore della salute. La missione 6 si articola in due componenti che riguardano: le reti di prossimità, le strutture intermedie e la telemedicina per l’assistenza sanitaria 5 territoriale, con investimenti e riforme per potenziare il ruolo del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta, per sviluppare le cure primarie e domiciliari, per creare strutture intermedie tra il domicilio e l’ospedale, per diffondere la telemedicina e la teleassistenza; l’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione del servizio sanitario nazionale, con investimenti e riforme per rafforzare il sistema di sanità pubblica, per sostenere la ricerca biomedica e traslazionale, per digitalizzare i processi e i servizi sanitari, per implementare il fascicolo sanitario elettronico e la ricetta elettronica dematerializzata
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Passiamo ora ad analizzare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il programma con cui l’Italia intende rilanciare la sua economia dopo la crisi pandemica e avviare una transizione ecologica e digitale, accedendo ai fondi del RRF.
L’obiettivo di questo paragrafo è di focalizzarsi sulle sei missioni in cui è strutturato il Piano, con l’obiettivo di evidenziare per ognuna obiettivi, finalità ed eventuali collegamenti con altri Accordi Internazionali, mirando ad evidenziare l’impatto che potrà avere l’attuazione del PNRR sull’economia italiana, facendo leva su ognuna delle singoli parti di cui si compone.
Per accedere ai fondi del RRF, ogni Stato membro deve presentare alla Commissione Europea un documento in grado di illustrare le misure che il Paese intende realizzare con lerisorse europee, in linea con le raccomandazioni specifiche per paese e gli obiettivi comunidell’Unione.
Il PNRR, acronimo di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è il documento che il governo italiano ha presentato all’Unione Europea per mostrare come intende utilizzare i fondi europei del Next Generation EU, il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’UE in risposta alla crisi pandemica.
Il PNRR prevede investimenti e riformeper un totale di 222,1 miliardi di euro, finanziati in parte dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (191,5 miliardi) e in parte da un Fondo complementare nazionale (30,6 miliardi). Il PNRR ha l’obiettivo di riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana, accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale, ridurre i divari territoriali, generazionali e di genere, e rafforzare la competitività e l’innovazione del sistema produttivo.
Il PNRR si sviluppa intorno a tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. I tre assi strategici si articolano a loro volta in sei missioni.