Le grandi imprese italiane sono in grande sofferenza perché già negli ultimi 10 anni i prestiti delle banche italiane alle imprese sono crollati di oltre 186 miliardi di euro. Il calo, che in media è pari a quasi 20 miliardi l’anno, è stato del 21,79%, dagli 856 miliardi di luglio 2010 ai 669 miliardi di luglio 2020.
Tre osservatori autorevoli — il Centro studi di Unimpresa, Istat e Abi — hanno ratificato la enorme difficoltà del sistema poiché che sono scesi bruscamente i finanziamenti alle imprese a breve termine, con una riduzione di 135 miliardi e sono diminuiti di 79 miliardi quelli di lungo periodo: variazioni negative solo in parte compensate dai crediti a cinque anni, saliti di 28 miliardi.
Estendere la proroga delle garanzie delle gestione sofferenze che sono garanzie concesse dallo Stato, in conformità a decisioni della Commissione europea, finalizzate ad agevolare lo smobilizzo dei crediti in sofferenza dai bilanci delle banche e degli intermediari finanziari con sede legale in Italia (cd cartolarizzazioni) e anche ad altre probabili inadempienze e dunque mitigare la rigidità delle norme sulla definizione di default per le imprese e mantenere le moratorie tutto il tempo necessario, diventa fondamentale in questo periodo di forte crisi per attivare strumenti e misure volti a rafforzare il capitale e diversificare le fonti di indebitamento, realizzare un ambiente normativo favorevole per lo sviluppo della finanza sostenibile.
Durante l’ultima audizione del 7 aprile presso la Commissione Finanze della Camera sugli sviluppi della pandemia e gli effetti sul sistema bancario italiano, Abi ha ripetuto quanto già sottolineato dai banchieri italiani, ossia che in questa situazione pandemica occorre da un lato evitare che l’avvitamento delle rigide misure europee (ad esempio, la definizione di default) restringa il flusso del credito all’economia, e dall’altra che le risorse disponibili (soprattutto quelle del Recovery Fund europeo) vengano disperse in mille rivoli e in investimenti non produttivi.
Si è evidenziata l’opportunità di un rafforzamento delle misure volte a incentivare l’investimento e l’aumento di capitale dell’impresa, come l’aiuto alla crescita economica (ACE) rinnovata e rafforzata, condividendo le norme ESG (fattori di rischio) per le banche più chiare e certe, perché “lo sviluppo della finanza sostenibile richiede un ambiente normativo favorevole che abbia standard chiari per orientare le attività economiche delle imprese ed i flussi finanziari”.
Le attività di supporto di CONFINTERNATIONAL mirano anche ad aiutare le grandi imprese ad intervenire in maniera autorevole sulle attività finanziare tramite bandi europei ed interventi finalizzati ai contributi più idonei alle attività svolte